Cos’è la Pitaya?
La Pitaya, conosciuta anche come frutto del drago, è un frutto tropicale dall’aspetto esotico appartenente alla famiglia delle Cactaceae. Originaria delle foreste tropicali del Messico e dell’America Centrale, la pianta si arrampica sugli alberi raggiungendo anche i 10 metri di altezza. Oggi è coltivata in diverse zone del mondo, dallo Sri Lanka alle Filippine, e sta diventando sempre più popolare anche in Italia.
Aspetto e varietà
Il frutto del drago ha una buccia spessa e squamosa che può essere rossa o gialla, a seconda della varietà. La polpa interna, invece, è generalmente bianca o rossa, punteggiata da numerosi piccoli semi neri commestibili.
Sapore e aroma
Il sapore della pitaya è delicato e rinfrescante, un mix tra kiwi e pera, con una consistenza cremosa.
Proprietà nutrizionali e benefici
La pitaya è un frutto ipocalorico, ricco di vitamine (A, C e gruppo B), minerali (fosforo e calcio) e antiossidanti (beta-carotene). È inoltre una buona fonte di probiotici, che favoriscono la salute dell’intestino, e di acidi grassi polinsaturi.
Ecco alcuni dei benefici della pitaya:
- Aiuta a perdere peso: 100 grammi di polpa apportano solo 36 calorie.
- Favorisce la digestione: grazie al contenuto di probiotici.
- Contrasta la ritenzione idrica: grazie alle sue proprietà diuretiche.
- Protegge la pelle: dagli effetti dannosi dei raggi UV.
- Rafforza il sistema immunitario: grazie all’elevato contenuto di vitamina C.
Come mangiare la pitaya
La pitaya è un frutto versatile che può essere consumato in diversi modi:
- Al naturale: tagliato a metà e gustato con un cucchiaino.
- Con zucchero e limone: come dessert rinfrescante.
- In frullati e cocktail: per aggiungere un tocco esotico.
- Cotto al vapore: per accompagnare piatti salati.
- Come bevanda: la polpa può essere utilizzata per preparare l'”agua de pitaya”.
Controindicazioni
Sebbene sia un frutto ricco di benefici, è importante consumare la pitaya con moderazione. Un consumo eccessivo potrebbe causare squilibri nei composti pro- e anti-infiammatori dell’organismo.
Immagini: Pinterest
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